Fornire nutrizione a pazienti con esigenze specifiche
Quando Diana ha fatto il proprio ingresso nel dipartimento di nutrizione e supporto metabolico presso l’Ospedale universitario di San Jorge in Colombia quattro anni fa, ha prontamente individuato diverse aree su cui voleva migliorare, tra cui l’implementazione di processi critici per il controllo delle diete dei pazienti e l’accesso ai contributi nutrizionali precoci.
“Quando ho iniziato, abbiamo assunto più nutrizionisti e cominciato a educare gli operatori e gli amministratori sanitari sull’impatto della malnutrizione dei pazienti, compreso il maggior numero di giorni di degenza ospedaliera, con un conseguente incremento dei costi dell’assistenza sanitaria”, ricorda Diana.
Il nuovo team ha ricevuto istruzione e supporto da Baxter sull’adeguata somministrazione della nutrizione parentale, tra cui le soluzioni endovenose premiscelate, le vitamine e i lipidi, progettati per contribuire a ridurre al minimo il numero di pazienti che non seguono una corretta alimentazione, in particolare prima e dopo le procedure chirurgiche o diagnostiche.
La formazione fornita da Baxter ha aiutato Diana e la sua equipe a comprendere il ruolo vitale svolto dalla nutrizione parenterale nella prevenzione della malnutrizione ospedaliera e ha fornito loro le conoscenze e la fiducia necessarie per aiutare i pazienti a guarire. I pazienti hanno iniziato a beneficiare di contributi nutrizionali precoci, che hanno ridotto l’impatto delle complicanze derivanti dalla malnutrizione.
Il momento in cui vedi migliorare il tuo paziente grazie all’intervento nutrizionale che hai effettuato non ha prezzo.
Diana, Dipartimento di Nutrizione e Supporto Metabolico nell’Ospedale Universitario di San Jorge, Colombia
Come risultato del successo del team nel ridurre le complicanze mediche dei pazienti attraverso la nutrizione, il reparto di nutrizione e supporto metabolico di Diana ora riceve richieste da altri reparti ospedalieri, come la medicina interna, la terapia intensiva e la chirurgia, per fornire la loro esperienza.
“Nella nostra cultura, offrire cibo a qualcuno è un segno di un buon servizio”, commenta Diana. “Sono entusiasta di ciò che faccio e di come il mio lavoro raggiunga i pazienti e le loro famiglie. Non importa quanto o quanto poco tu faccia, esprimono sempre soddisfazione e gratitudine. Mi dà la netta percezione di stare facendo qualcosa che conta per le persone”.