ONCOLOGIA: PAZIENTI CON TUMORE GASTROINTESTINALE, L’IMPORTANZA DI AVVIARE TEMPESTIVAMENTE UNA TERAPIA NUTRIZIONALE: UN’OPPORTUNITA’ PER MIGLIORARE IL DECORSO E LA QUALITA’ DELLA VITA

Comunicato stampa
  • •    In Europa, circa il 50% dei pazienti oncologici soffre di malnutrizione [i]

    •    Circa un quarto dei pazienti oncologici in Europa muore a causa della malnutrizione e non per le conseguenze della progressione tumorale [ii]

    •    Durante le terapie oncologiche, sette pazienti su dieci riscontrano problemi di alimentazione che li mettono a serio rischio di malnutrizione e di problemi a questa associati. [iii]

     

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BARCELLONA, Spagna -

Baxter International Inc., leader globale nella nutrizione clinica, partecipa anche quest’anno al congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO) che si terrà a Barcellona dal 27 settembre al 1 ottobre. Oncologi provenienti da Italia, Spagna e Francia si focalizzeranno sull’importanza dell’avvio precoce di una terapia di nutrizione clinica nei pazienti oncologici nel corso dell’evento organizzato da Baxter dal titolo “Early and effective nutritional therapy in GI cancer patients: an opportunity to improve outcome”.
Circa il 50% dei pazienti oncologici in Europa soffre di malnutrizione. Se, da un lato, il tasso di malnutrizione è perfino più elevato nei pazienti affetti da tumori gastrointestinali (GI) - quali pancreas, 67%, stomaco ed esofago, 60% -  dall’altro, le real-world evidence indicano che solo il 23% dei pazienti affetti da tumori GI riceve una diagnosi di malnutrizione, a causa della mancanza di uno screening adeguato.[iv]  Circa un quarto di tutti i pazienti oncologici muore per le conseguenze della malnutrizione, invece che per le conseguenze della malattia stesso, ma a molti pazienti la malnutrizione collegata al cancro non viene diagnosticata.[v]  Il supporto nutrizionale e la nutrizione clinica migliorano il decorso dei pazienti oncologici, ma solo raramente fanno parte della terapia oncologica.
Chemioterapia e radioterapia sono trattamenti pesanti, che possono avere effetti collaterali devastanti sui pazienti. Nel corso delle terapie oncologiche, sette pazienti su dieci avranno problemi di alimentazione che li metteranno a serio rischio di malnutrizione e di disturbi a questa associati.[vi]  I pazienti malnutriti infatti rischiano di andare incontro a danni d’organo, disfunzioni al sistema immunitario, perdita di massa muscolare magra e scheletrica e hanno un rischio significativamente più elevato di complicanze collegate al trattamento.  Questo può portare a una riduzione della dose somministrata di chemioterapia al paziente, a un incremento nella lunghezza e frequenza della degenza ospedaliera, oltre a ritardi e modifiche della schedula dei trattamenti oncologici.[vii]
Le analisi dei dati ospedalieri real world hanno confermato che la maggiore frequenza e durata delle degenze ospedaliere è associata a un inizio tardivo della terapia nutrizionale in pazienti affetti da tumori GI.[viii, ix]
Nei pazienti oncologici una condizione nutrizionale povera va a scapito del loro benessere, della qualità della vita e delle capacità funzionali. Da questo ne derivano un incremento dei costi per le loro cure, dell’utilizzo delle risorse e dei budget ospedalieri.[ii]
La nutrizione clinica ottimale aiuta i pazienti oncologici ad affrontare meglio la malattia e le cure. Appropriati interventi nutrizionali migliorano la massa muscolare, le funzioni fisiche e il benessere generale, riducono inoltre gli effetti collaterali della chemioterapia e migliorano la tollerabilità alle terapie oncologiche. Nei casi in cui i pazienti non sono in grado di nutrirsi in maniera sufficiente, la nutrizione clinica – somministrata anche attraverso sacche I.V. – contribuisce a sostenere i pazienti nel corso delle terapie. I dati real world europei indicano che la nutrizione clinica è associata al miglioramento della sopravvivenza dei pazienti con tumori metastatici. In particolare, l’inizio precoce della terapia di nutrizione clinica a seguito della diagnosi del tumore consente di ottenere i migliori risultati possibili per il paziente, il miglioramento della cura del cancro e l’ottimizzazione delle risorse sanitarie.8,9
La nutrizione parenterale (PN) è una terapia salvavita per adulti e bambini per i quali la nutrizione orale ed enterale sono controindicate (utilizzo della PN totale) o insufficienti (utilizzo della PN supplementare). Le line guida cliniche raccomandano il ricorso alla PN per un’ampia varietà di pazienti con insufficienza intestinale, per pazienti critici ospedalizzati o sottoposti a interventi chirurgici e per i pazienti oncologici durante i trattamenti oncologici attivi.[x]  La PN presenta vantaggi nutrizionali, funzionali e clinici, e i dati vengono raccolti per dimostrare che un uso tempestivo della PN porta a una riduzione dei costi dovuta a un minore ricorso alla ventilazione meccanica[xi]  e a minori infezioni[xii].  
Se, da un lato, le cure nutrizionali ottimali possono migliorare i risultati ottenuti dai pazienti oncologici, dall’altro, il personale sanitario e i pazienti spesso non sono consapevoli del ruolo centrale esercitato dalla nutrizione clinica nella cura dei tumori. La perdita di peso e la riduzione dell’appetito sono infatti spesso considerate conseguenze ‘normali’ della chemioterapia. Non esistono inoltre linee guida europee specifiche per la nutrizione nel paziente oncologico né viene effettuata formazione in questo ambito. Infine, un gran numero di oncologi non riconosce e spesso ignora le gravi conseguenze della malnutrizione dovuta al cancro[xiii].  
Oltre il 50% degli oncologi non monitora lo status nutrizionale o la perdita di peso nei pazienti, mentre due terzi di loro non fornisce indicazioni su come migliorare l’apporto nutrizionale[xiv].  In mancanza di formazione, di linee guida oncologiche e di screening nutrizionali obbligatori, i pazienti vengono lasciati soli e sono vulnerabili alla malnutrizione e alle sue conseguenze. Eseguire una valutazione dei pazienti a rischio di malnutrizione è fondamentale per eseguire screening nutrizionali precoci e regolari e per iniziare il supporto nutrizionale in fase precoce, invece di considerarla unicamente come parte del supporto per il fine vita.
Lo scorso anno a Monaco, nel corso dell’evento Baxter che si è tenuto a ESMO, sono stati presentati i risultati di tre studi osservazionali retrospettivi real world condotti in Italia, Francia e Germania per mostrare le pratiche real world, i bisogni insoddisfatti e l’impatto della nutrizione clinica sui risultati dei pazienti oncologici e sull’utilizzo delle risorse sanitarie. Sulla base di questi risultati e proseguendo nel nostro impegno a sostegno dei pazienti oncologici, quest’anno Baxter ha anche sponsorizzato lo European Oncology Nursing Society (EONS) Satellite Symposium che si terrà a ESMO il 29 settembre, dal titolo Advanced Symptom Management: cancer-related fatigue (CRF), management of cancer-related cachexia and nutritional interventions. Il Simposio, che sottolinea l’importanza della collaborazione fra team multidisciplinari, si pone l’obiettivo di identificare il modo migliore per garantire che i pazienti, i caregiver e i team di supporto clinico siano adeguatamente informati e assistiti al fine di ridurre la malnutrizione collegata alla chemioterapia. La fase di cancro avanzato comporta spesso che i pazienti debbano affrontare malattie progressive oltre a diversi sintomi indotti dai trattamenti oncologici. Questo evento analizzerà gli interventi basati sull’evidenza che sono utili per affrontare una selezione di sintomi avanzati collegati al cancro. Nello specifico, l’evento EONSsi focalizzerà sul ruolo del personale infermieristico nel riconoscere i sintomi della malnutrizione e nella guida dei pazienti affinché l’apporto nutrizionale che assumono sia sufficiente (ad es. attraverso la nutrizione parenterale supplementare) per gestire efficacemente l’astenia collegata al cancro (CRF – Cancer Related Fatigue) e la cachessia collegata al cancro. La sessione si allargherà inoltre alle esperienze dei pazienti e all’importanza della formazione relativa al supporto nutrizionale e agli interventi nutrizionali in presenza di cancro.
Da quest’anno, infine, Baxter è un Nuovo contributore di All.Can, l’iniziativa internazionale multi-stakeholder che si prefigge di migliorare l’efficienza della cura del cancro focalizzandosi su quello che è importante per i pazienti.
Baxter Italia, inoltre, anche quest’anno supporta l’iniziativa ‘Più forti del cancro’ - https://piufortidelcancro.it/ - che il 30 settembre alle 18.00 in occasione dell’ESMO realizzerà una streaming conference in diretta sul sito del TG1. Il Prof. Stefano Cascinu, Direttore Oncologia Medica – Università Vita Salute Ospedale San Raffaele di Milano, tratterà il tema della Nutrizione Clinica nel paziente oncologico.

Clinical Nutrition Business  
Baxter è stata al fianco dei clinici nella gestione delle diverse esigenze nutrizionali dei pazienti fin dagli anni '40, quando l'azienda introdusse per la prima volta le proteine liquide sotto forma di aminoacidi. Da allora, Baxter ha continuato a lavorare per far progredire la terapia nutrizionale. Baxter ha svolto un ruolo pionieristico introducendo il primo "sistema a triplo comparto" a livello internazionale per la nutrizione ad infusione endovenosa, la quale assicura molti degli ingredienti essenziali di una nutrizione equilibrata - proteine, carboidrati, lipidi ed elettroliti in un unico contenitore - semplificando la preparazione della nutrizione parenterale per i pazienti.  
Oggi Baxter offre uno dei più ampi portafogli per la nutrizione parenterale a livello mondiale, che comprende soluzioni premiscelate per l’infusione endovenosa, vitamine e lipidi, come pure tecnologie di gestione del flusso di lavoro in farmacia, dell’etichettatura e composizione. Le emulsioni lipidiche di Baxter sono disponibili in tutto il mondo come emulsioni multi-compartimento, pronte all'uso ed in sacche mono-emulsione da aggiungere ad una sacca composta o premiscelata, così da garantire ai clinici la certezza di prescrivere una terapia appropriata ed equilibrata per ogni paziente.  

Baxter
Ogni giorno milioni di pazienti ed operatori sanitari si affidano allo straordinario portafoglio prodotti di Baxter per la terapia intensiva, la nutrizione ed i settori renale, ospedaliero e chirurgico. Da oltre 85 anni operiamo lì dove l’innovazione che salva e supporta la vita incontra quegli operatori sanitari che rendono possibile tutto questo. Grazie a prodotti, tecnologie e terapie disponibili in più di 100 paesi, il personale Baxter in tutto il mondo può avvalersi del ricco patrimonio di scoperte mediche dell'azienda per portare avanti la prossima generazione di prodotti innovativi che trasformeranno la sanità.


 [i] Hebuterne X et al., J Parenter Enteral Nutr 2014;38:196; Muscaritoli M et al., Oncotarget, 2017; 8 (45): 79884-79896; Bozzetti Ann Oncol 2017; 28: 2107-2118
[ii] Arends, J. et al. ESPEN expert group recommendations for action against cancer-related malnutrition. Clinical Nutrition 2017; 36:1187-1196..
[iii] ECPC Nutrition Booklet, 2018.
[iv] Tlemsani C et al. (2018) Malnutrition in cancer patients: is a late diagnosis a missed opportunity to improve care? Ann Oncol 29: viii603-40.
[v] Hu W-H et al. (2015). Nutr J 14: 91. Lee H et al. (2013) Clin Nutr Res 2: 12-8.
[vi] ECPC Nutrition Booklet, 2018. [vii] Normal K, et al. Clinical Nutrition 2008; 27: 5-15  and Singh H, et al. Nutrition 2006; 22: 350-354.
[viii] Tlemsani C et al. (2018) Malnutrition in cancer patients: is a late diagnosis a missed opportunity to improve care? Ann Oncol 29: viii603-40
[ix] Goldwasser, F et al. Challenges and Opportunities in Clinical Nutrition in Oncology: Available Evidence, Real-World Practices and the Way Forward, 2018.
[x] Arends J et al. (2017) ESPEN guidelines on nutrition in cancer patients. Clin Nutr 36: 11-48.
[xi] Doig GS et al. Clinicoecon Outcomes 2013;5:369-79
[xii] Pradelli L et al. Clin Nutr 2018; 37:573-9.
[xiii] Aapro M et al. (2014) Early recognition of malnutrition and cachexia in the cancer patient: a position paper of a European School of Oncology Task Force. Ann Oncol 25: 1492-9
[xiv] Henriksen et al., A low proportion of malnourished patients receive nutrition treatment — results from nutrition Day. Food & Nutrition Research 2017; 61:1391667.